Affrontare la sterilità o l'infertilità è una realtà sempre più diffusa per le coppie di oggi, sia che si manifesti come difficoltà primaria (fin dall'inizio) sia come difficoltà secondaria (dopo una o più gravidanze). Di fronte a questa complessa sfida, un numero crescente di persone decide di intraprendere un percorso medico nella speranza di coronare il sogno di avere un bambino.
Un pregiudizio da superare: la responsabilità condivisa dell'infertilità
Purtroppo, a livello culturale, persiste ancora una
convinzione errata e profondamente radicata: quella che la
responsabilità dell'infertilità ricada principalmente sulla
donna.
Questa idea affonda le sue radici nel passato, come dimostrano gli innumerevoli casi di sovrani che ripudiarono le loro consorti per l'incapacità di generare eredi, fino a che alcune mogli, più astute o disperate, riuscirono a concepire grazie all'intervento di partner segreti.
Un pregiudizio da superare: la responsabilità condivisa dell'infertilità
Purtroppo, a livello culturale, persiste ancora una
convinzione errata e profondamente radicata: quella che la
responsabilità dell'infertilità ricada principalmente sulla
donna.
Questa idea affonda le sue radici nel passato, come dimostrano gli innumerevoli casi di sovrani che ripudiarono le loro consorti per l'incapacità di generare eredi, fino a che alcune mogli, più astute o disperate, riuscirono a concepire grazie all'intervento di partner segreti.
L'impatto psicologico dell'infertilità: un peso per tutte le età
Le ripercussioni psicologiche dell'infertilità sono profonde e non risparmiano nessuna fascia d'età.
Anche per le coppie più giovani, la situazione è tutt'altro che priva di conseguenze emotive.
Sempre più persone al di sotto dei trent'anni si trovano ad affrontare queste problematiche e vivono una sensazione di smarrimento e ingiustizia, poiché si trovano in una fase della vita in cui tali difficoltà non dovrebbero teoricamente manifestarsi.
Questo senso di disorientamento è spesso amplificato dal contesto sociale: nel frattempo, le loro cerchie sociali si popolano di nuove maternità, di ecografie condivise e di famiglie già formate, generando un ulteriore e doloroso senso di frustrazione, isolamento e inadeguatezza.
Di conseguenza, molte coppie con problemi di fertilità finiscono per evitare incontri con amici che discutono frequentemente di figli, oppure cercano di limitarli il più possibile, per proteggersi da un dolore che viene costantemente rievocato.
ll supporto di coppia: un pilastro spesso trascurato
Un aspetto critico, e spesso purtroppo trascurato, è il
supporto emotivo all'interno della
coppia durante questo difficile percorso. In alcune situazioni, la donna si trova ad affrontare questa fase complessa completamente da sola, sia dal punto di vista emotivo che fisico. Questo accade perché il partner evita di mettersi in discussione, si sottrae alla realtà della situazione o si oppone categoricamente a percorsi diagnostici o terapeutici alternativi.
Anche quando entrambi i partner decidono di optare per la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), che è un percorso fisicamente ed emotivamente molto impegnativo per la donna,
non sempre l'uomo offre un supporto emotivo adeguato.
Spesso, egli evita di affrontare la questione dal punto di vista psicologico e si sottrae all'opportunità di intraprendere un percorso di elaborazione individuale o di coppia per affrontare e superare le difficoltà, il dolore e lo stress che inevitabilmente emergono.
Questo mancato supporto può aumentare il carico emotivo sulla donna e creare profonde fratture all'interno della relazione, rendendo ancora più arduo il cammino verso la genitorialità desiderata.
È fondamentale riconoscere che l'infertilità è una
condizione di coppia che impatta entrambi i partner e richiede un impegno, un supporto e una comprensione reciproca per essere affrontata con resilienza e speranza.